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tica le articolazioni. Di sovente fa portare il ferro molto più su di un punto che sugli altri, e determina compressioni, dalle quali risultano claudicazioni e diversi altri accidenti. Infine, gli inconvenienti che possono risultare dalle cattive ferrature sono incalcolabili: i membri i cui piedi sono continuamente mal ferrati si ruinano, si deteriorano, divengono preda di malattie gravi, le quali si complicano viemaggiormente, e finiscono col rendere il cavallo incapace di lavorare. Non saprebbesi adunque, raccomandare sufficiente diligenza ed abilità nella pratica della ferratura, sempre utile o perniciosa secondo che venga bene o male eseguita.

§ 1.° puntura (piqure).

Intendesi, in mascalcia, la puntura d’un chiodo il quale, essendo infitto, intacca il vivo, ma ritirasi prima d’imbrocciarlo compiutamente e di terminare la ferratura del piede. Questo genere di lesione dà scolo alle volte a gocciole di sangue; imprime di sovente un dolore subitaneo, il quale costringe l’animale ad eseguire movimenti pronti ed involontari, ed a zoppicare, se appoggia sul piede ferito. Questi segni, più o meno apparenti, colpiscono ordinariamente il maniscalco, il quale sollecita l’estrazione del corpo metallico, o sferra il piede se non può distinguere quale dei chiodi abbia cagionato il dolore risentito dall’animale.