Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/121

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Del Gemelli. 93

il quale gli averebbe fatti uccidere, o carcerare: onde non potendo conseguire il loro santo fine, risolsero ritornarsene in dietro.

Presa una barchetta mal concia, s’empiè quella ben tosto d’acqua; onde, fu di mestieri ritornare in Città. Imbarcatisi poi di nuovo, chiamati dal Rais, ch’aveva accomodata la barca, trovarono i marinari cosi estenuati da’ digiuni della lor quadragesima, o Ramadan, che non potevano remare; onde Fra Giuseppe, ed un marinaro pigliato il remo, condussero la barca sino alla mentovata, Città d’Armant, 40. m. lontana d’Asfun, lasciando di remare la notte per la stracchezza. Fra Giuseppe ripigliò la mattina il remo, con l’istesso, e travagliarono in maniera, che a gli 8.a mezzo dì, giunsero in Naccade. Ivi furono a visitare subitamente il Vescovo, ma non lo ritrovarono in casa: nel ritorno, che fece con sei Sacerdoti Copti, gli ricevè con la solita cortesia. Dopo cena costoro, con licenza del Vescovo, mossero molti dubbi su la Religione; e convinta la loro ignoranza dalla dottrina de’ Padri, non perciò s’acchetarono, ma dissero, che il dì seguente avriano portato i loro libri Ara-


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