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112 Giro del Mondo

due grani della nostra moneta 30. uova, o due piccioni, o pure una gallina; sarebbe ora di mestieri una peste, acciò meglio potesser vivere coloro, che rimaneriano in vita.

Prima di mezzo dì m’imbarcai sul Nilo, per girne a Damiata, e scendendo a seconda del medesimo senza vele, entrammo nel braccio, che bagna quella Città. Dico il vero, che avrei fatto a meno d’andarvi, se tre settimane prima non si fussero partiti dal porto di Suas i vascelli, che givano alla Mecca; perocchè avria tolto sovra di essi imbarco, per essere prestamente nell’Indie Orientali (siccome m’avea avvisato il Consolo) là dove per la strada, che facea, era assai lungo il viaggio.

Sabato 22. continuammo il cammino a remi, per essere la barca picciola. Questo braccio inverso Damiata è meno gonfio d’acque di quello di Roseto; onde avviene bene spesso, che le barche, per la bassezza del fondo, si fermano molti mesi vicino al mare, senza poterne uscire. Le abitazioni alle rive di questo ramo, sono anche frequenti, però non così grandi, come per lo cammino di Roseto.


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