Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/149

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Del Gemelli. 119

ra aperta, abitata da Arabi, Giudei, e Cristiani; però ha fertile terreno all’intorno, che produce oltre il frumento, buone frutta, come uve, fichi, melloni, ed altri. Fu patria secondo l’opinione di alcuni di S. Giuseppe ab Arimathea, discepolo segreto di Cristo.

Giovedì 27. in compagnia di certi Frati, fui tre miglia lontano (parlo sempre di miglia Italiane) a visitare il luogo detto Lida, dove fu decollato San Giorgio, in una Chiesa custodita da’ Greci. Nel ritorno mi fu mostrata una Moschea, che fu già Chiesa di Cristiani, edificata da S. Elena; dove sotto l’altar maggiore, stanno sepelliti quaranta Martiri, che dall’Armenia la medesima vi trasportò: gli Arabi però non permettono l’entrarvi. I Frati mi fecero anche vedere, vicino la Chiesa dell’Ospizio, la casa di S. Nicodemo, che depose nostro Signore da Croce.

Venerdì 28. venuta la licenza del P. Guardiano di Gerusalemme, pagai al doganiere, per lo cafarro, o tributo, 14. albulchelb, equivalenti ad altrettanti ducati Napoletani; e provveduto dal medesimo (siccome è obbligato) di cavalli, partii Sabato 29. in compagnia di alcuni Frati,


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