Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/16

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A chi legge.

ni non usciti ancora dal propio nido, sol per avere osservate poche carte geografiche, o letta qualche relazione, stimano di avere acquistato un perfetto conoscimento de’ paesi stranieri; per lo che di leggieri addiviene, che gli altrui rapporti, che non conformansi allo studio, che ne han fatto, chiamansi da costoro

Sogni d’infermi, e fole di romanzi:

come se il tratto d’immaginarie linee possa in pochi fogli esprimere al vivo e gl’intrighi de’ viaggi, e la stravaganza de’ Climi, e le maraviglie della Natura, e dell’arte, che tratto tratto nuovi arcani ci discuopre; o pure come se unicamente da’ libri, che han veduti, le vere cognizioni raccolgansi, ed ogni altro avviso non sia, che mero ritrovamento di chi scrive. Sì che fa mestiere aver l’animo sgombro di ogni passione, e non ammettervi alcuno anticipato pregiudicio, che eglino avessero con astiosi discorsi tentato d’insinuarti. Questo è quanto desiderasi da chi per istruirti delle contezze da noi affatto lontane, in cinque anni, e mezzo di peregrinaggio, si è posto più fiate al rischio di rimaner preda de’ pesci, di fiere, o di uomini più che selvaggi. Egli finalmente, essendo per natura ed in fatti, ed in parole comunicabile ha voluto scrivere con semplicità di stile come amica del vero, che abborrisce ogni figura ombreggiata dall’arte; ne pretende acquistarsi nome di buono, ed ornato parlatore, ma di Relator veridico, ed accorto. Gradisci adunque l’avvertimento, sospendi il giudicio sino al fine dell’opera, e rimanti con Dio.
Napoli a dì 25. di Settembre 1699.