Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/244

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212 Giro del Mondo

gliar passaporto, ed indi fare il mio viaggio; perocchè se senza passaporto ritornava ab imbarcarmi con Turchi, o Greci, poteva di facile rimanere schiavo in qualche Isola dell’Arcipelago, in cui non si trovassero Francesi: il che essendomi insinuato anche dal Consolo, mutai parere, e mi appigliai al prudente, e sicuro consiglio, che i medesimi mi davano; tanto più ch’essendo l’inverno forte avanzato, e’l cammino di 500. m. avria potuto languir mesi in qualche spiaggia.

M’imbarcai adunque con esso loro, nella medesima tartana, il Martedì 24. ed essendo buon vento lasciammo subito a destra la Terra di Cucimel: ma vicino all’isola dello Spalmatore cessò il vento; e così la notte non ci avanzammo, che pochi passi fra Terra ferma, e l’Isola, ch’è abitata da Turchi, e Greci.

Mercordì 25.continuò l’istessa calma; e versò il tardi soffiando lentamente, passammo il Capo di Cara-bornus, lasciando a sinistra Metellin. Rinforzandosi ii vento la notte, entrammo nel golfo di Smirne, verso la quale dirizzammo la prora, per l’apertura, che da amendue le parti lascia al Mare la Terra ferma.

Di nuovo cessato il vento, il Giovedì


26. fa-