Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/327

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Del Gemelli. 293

na non ha che ringraziarlo, e andar via, senza porre la mano alla borza; perche io non solamente non trovai queste spese, ma per aver legna, con cui potessi difendermi dalle immondizie del suolo, bisognava pagarle ogni sera due carlini: e quanto al vitto mi trattava a mio gusto, come faceano tutti gli altri, col proprio danajo.

Pigliai camera nell’osteria del Francese il Lunedì 11. pagando mezzo ducato per me, e un quarto per lo servidore. Vi si mangiava a tavola rotonda assai bene: e perche io, essendo venuto affamato dal cammino, in cui non avea trovato mai cosa di buono, nè persona, e comodità per apparecchiarla, mangiava con buono appetito; maravigliatosi il Capitano d’un vascello Francese, rivolto a’ compagni disse: Costui mangia come un diavolo; credendo, che io non intendessi il Francese.


CAPITOLO QUINTO.

Si descrive Costantinopoli, e sue grandezze,

come anche il Serraglio del Gran Signore.


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Ostantinopoli, oggidì Metropoli della Monarchia Ottomana, fu conosciuta dagli antichi col nome di Bi-


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