Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/404

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370 Giro del Mondo

tuario Maomettano. Andava egli come in trionfo; portando i suoi servidori alcuni bastoni adorni di mirti, e come un turbate di tela, vago per la varietà di colori; alla punta dell’asta altri tenevano ligate penne di varie sorti: ciò che mi dissero, servir come di preparamento a quella divozione. Osservata di passaggio questa novità, passai vicino S. Sofia a vederci due antiche colonne di marmo bianco, che mi riferirno essere dentro le case di due Turchi. Trovai che l’una teneva un bel capitello lavorato; all’altra mancava, tagliato a bello studio, per poterla fabbricare dentro il muro: mi dissero, ch’erano uguali in altezza, che al mio giudizio sarà di 40. palmi, e di grossezza sedici, né altra notizia la loro ignoranza seppe darmi. Fra l’una, e l’altra colonna è una picciola strada larga venti palmi. Soddisfatta la curiosità me ne ritornai di buon passo a casa per timore de’ Turchi.

Era io ritornato da Smirne con deliberazione d’imbarcarmi per Trabisonda sul Mar nero, in compagnia de’ PP. Gesuiti Francesi, che passano alle loro Missioni; sicuro di non poter con la loro scorta prendere errore, facendo eglino la strada più brieve, meno dispendiosa, e più


sicura