Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/405

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Del Gemelli. 371

sicura da’ ladri, che vi sia, per portarsi in Persia: onde avendo trovato nel mio arrivo, che alcuni di essi aveano già patteggiato il passaggio, insieme con un P. Domenicano, sopra la saica d’un Greco, non trascurai l’occasione; ma presa una barca dopo desinare, me ne andai, 10. m. lontano, a’ Castelli dove stava la saica, per avervi imbarco ancora io. Or’i quattro PP. Francesi, e’l Domenicano aveano presa una camera per 25. piastre: ed avendo loro offerto di pagar la mia parte, ricusavano di ricevermi; perche voleano eglino i buoni Religiosi stare più agiati. Rivoltomi perciò al Rais, lo richiesi del luogo, che avea destinato per me sulla nave, per vedere se poteva starvisi onestamente. Egli mi condusse nell’istessa camera de’ Padri, che per esser buona, non ebbi di che lagnarmi, ma solamente volli sapere se vi venivano Turchi; mi rispose egli che nò, ma che vi sarei andato solamente io, e cinque Papàs; e ciò perche i Turchi si contentano star’ esposti alla pioggia, purche non eccedano il solito pagamento d’una piastra: e così senza restare obbligato a’ Religiosi, ebbi luogo nella lor camera, per lo prezzo di sei piastre, e un passaggio anche per lo servidore.


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