Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/43

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Del Gemelli. 19

tando, mercè di lei, dalla parte di Mare un vistoso oggetto, ed al di dentro un vago fiore, che d’ogni tempo spira soavità: senza renderlo giammai secco la rigidezza del Verno, o nocivo l’intemperie dell’altre stagioni; avvegnache, molto calda sia nella State, come fondata su d’una rocca. La sua pianta è simile alla superficie d’una mano, lunga da Tramontana a Mezzodì, con dieci strade ben dritte, e meglio lastricate, che la dividono, cioè cinque all’Occaso, tre ad Oriente scoscese, che s’incurvano, e due nella sommità piane: inegualità di terreno, che non offende punto la sua vaghezza, anzi l’accresce, perche non dà luogo di trattenimento alle bruttezze, che tutte rendendosi al mare, fan comparire più belli i palagi, e le piazze dell’istessa. Quanto alla larghezza, vien tagliata da due strade da Levante a Ponente, amendue spaziose, ed eguali. Tiene tre porte: la più frequentata si è quella del Molo, nel cui fosso vi è un buon giardino di melaranci, e limoni, per servigio del Gran Maestro: l’altra è di terra, e la terza è del Lazaretto, fuori della quale è una Polveriera, oltre quelle che sono dentro. Vi sono due profondi fossi dalla parte di


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