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68 Giro del Mondo

stra dell’ingresso, coperta tutta di viti a modo di piramidi, dava l’adito a questa galleria; dove era il Soffà, coperto di stuoie, e fini tappeti, come anche quello di una loggia contigua, e in amendue molti origlieri, per sedere alla maniera d’Oriente. Nella prima galleria mi trattenni di buona voglia, per godere del fresco, e della veduta del cortile, e del giardino adorno di cipressi, palme, viti, melaranci, e simili. Vidi poi alcune ottime stanze vagamente dipinte, e dorate all’uso del paese, con ben fini tappeti di Persia sul suolo. Per lo cortile, ch’è molto grande, givano pascolando daini, e capre selvaggie molto belle.

Passammo poscia a vedere quello dell’Ammiraglio, soprantendente della Caravana della Mecca (dove in quel tempo si trovava comandando la medesima, numerosa di più di 60. m. pellegrini) carica, che rende da 100. mila scudi, perché il Gran Signore gli dà mille zecchini il giorno, per mentre dura il viaggio. Il cortile di questo palagio era più grande dell’altro: nel mezzo sotto un grande albero di mori bianchi, era il Soffà, per godere il fresco; vi era parimente una capra bianca della Mec-


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