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Del Gemelli. | 87 |
La sua grande, e fertile pianura è circondata per tre parti, a guisa d’anfiteatro, da una catena di monti, lontani 10. o 12. miglia. Si crede ella fabbricata sulle rovine dell’antica Hecatompolis[Supplement du grand di etion hiltor. ver. Ispahan.]; però apertamente si vede, che sia sorta dall’unione di due piccioli Casali; l’uno chiamato Hay-derì-dey-dextì, l’altro Giubarè-Hamet Ilay: onde anche oggidì sono fra di loro emule queste due parti di Hay derì, ed Hamet-Ilay, e le contese tal nata giungono alle bastonate[Taver. to. 1. livr. 4. pag. 434.]. Dicono non per tanto i Persiani, che si chiamava anticamente Sipahan; ma che poi Tamerlan signoreggiando quelle contrade, trasposte le due prime lettere, la chiamasse Ispahan. I loro moderni autori la scrivono talvolta anche Isfahan.
Mentre i Re di Persia facevano la loro ordinaria dimora in Casbin, e Sultania, potea dirsi Ispahan un Casale; ma congiunti poi alla Corona i Reami di Lar, ed Ormuz, Scia.Abas, per la comodità del sito, vi trasferì la sua Sede: allettato maggiormente dalla fertilità del terreno innaffiato da tanti canali, che vengono dal fiume Sanderù, e servono alla maggior parte delle case della Città.
Il circuito delle fangose mura d’Ispa-
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