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132 Giro del Mondo

manigoldi, appresso a’ quali veniva il Deroga. Io seguendo il loro cammino fuori la Città, osservi in passando il bel ponte, detto di Sciras, sul fiume Sanderù. Egli è composto di 33. archi ben fatti: sopra vi sono alte mura di mattoni coloriti, che lasciano grande spazio nel mezzo, con una loggia coperta, e picciole stradette a’ lati verso il fiume.

Giugnemmo in fine in un gran campo (che si appella Mussalà) dove erano infinite sepolture di Turchi, fatte in diverse foggie. Quivi ligate al cammello le gambe, fu disteso sul suolo; e’l Deroga postasi la beretta di Sofì (rotonda al di sopra, con un corno nel mezzo, e una picciola banda, che cade all’indietro, come quelle delle mitre Vescovali) gli diede una lanciata: dopo di che un manigoldo colla mannaia gli tagliò il capo, per presentarlo al Re. I quattro quarti furono distribuiti a’ Grandi, e’l rimanente del corpo a quei della minuta plebe, che si davano colpi mortali per averne qualche pezzetto. La pompa saria stata maggiore, se non fusse accaduta la morte del Re. Questo stesso cammello io l’avea veduto tre giorni prima passare con tre fanciulli sopra, al suono di due


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