Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/159

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Del Gemelli. 131

che giunse sino a dieci mila. Fù portato in fine un miglio lontano dalla Città nel giardino di Bax-Sofì-Mirzà, dove io andai a vederlo. Lo trovai dentro la lettiga circondato da’ medesimi Mullah, sotto una gran volta. Non molto dopo venne il Kilar-Agasì a dispensare il pilao a quei, che doveano accompagnare il morto: e mangiato che l’ebbero, si posero circa mezzora di notte in cammino, per condurlo a Kom, senza veruna ordinanza, e confusamente; avendo di più tolto a’ cammelli i soliti arnesi, ed a’ cavalli i peli delle code. Dicevano, che in panando per gli Casali, i villani sarebbono usciti all’incontro, e in segno di dolore, s’avrebbon tagliate con barbari modi le carni.

Il Lunedì 2. d’Agosto, essendo la festa della Porziuncula, mi confessai, e indegnamente presi la Santissima Eucaristia.

Dovendosi poi il Martedì 3. fare il sacrificio del cammello, mi posi di buona ora a cavallo per andarlo a vedere; e passando per la casa del Deroga, trovai gran numero di persone, che aspettavano per vedere uscire la misera bestia condennata a morte. In fatti non passò un’ora, che la vedemmo menata per la cavezza da due


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