Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/169

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Del Gemelli. 141

andato a sentir Messa in una Chiesa di Armeni, trovai un solo altare per lo Sacrificio. Il Coro era cinque gradini più alto dalla nave; e così nell’uno, come nell’altra buoni tappeti per terra.

Fù celebrata la Messa dall’Arcivescovo, servito da due Vescovi in qualità di Diacono, e Suddiacono: nel qual tempo stiedero accese candele in gran numero dal corno destro dell’altare. Letto che fù l’Evangelio i Cherici presero a muovere alcuni sonagli, posti nell’estremità d’alcuni bastoni lunghi cinque palmi; ed a quel suono cantavano, ed Ecclesiastici e Secolari. Consecrato il pane, un de’ Vescovi tolse il Calice da una finestrina, e portatolo intorno all’altare, ve lo posò sù, dicendovi qualche orazione. Indi ripigliatolo il Sacerdote, col pane sopra, voltossi al popolo (il quale subitamente prostrato a terra cominciò a battersi il petto) dicendo: questi è il Signore, che ha dato il suo corpo, e sangue per noi. Rivolto poi all’altare assunse il solo pane bagnato nel vino: e sceso appiè del Coro, col pane e calice nelle mani, disse, tre volte (ripetendolo altrettante il Popolo) Io confesso, io credo, che questo è il corpo, e’l sangue del Figliuol di Dio,


che