Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/289

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Del Gemelli. 259

pur uno, che ne avesse avuto qualche contezza. Ciò non mi reca alcuna sorte di maraviglia; e penso, che quando l’Imperio Persiano passò in potere d’altre Nazioni, i nuovi Re per togliere affatto dal cuore de’ naturali ogni rimembranza delle loro antiche grandezze, e l’inchinazione al loro leggittimo Signore, avessero anche vietato l’uso dell’antico carattere; introducendo nuovi abiti, nuovi costumi, e nuova forma di scrivere, affinche i figliuoli almeno meglio s’assuefacessero a soffrire il novello giogo.

Questa Politica è così bene in uso oggidì, come ne’ trasandati tempi. E’ poco più di mezzo secolo, che la Cina geme sotto il duro giogo de’ Tartari; e questi, benche ignoranti, incivili, e di costumi brutali, pure s’affaticano di far dimenticare quella virtuosa Nazione de’ suoi antichi costumi, e dell’ ottima forma del suo Governo; avvegna che conoscano la insuperabile resistenza de’ Cinesi, a gran ragione fermi conservatori delle loro giuste leggi, e maniere gentili.

Parimente se si porrà in mano degl’Indiani delle Filippine una scrittura del loro antico carattere (simile a quello della Cina) certo è, che non si troverà nissuno


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