Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/299

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Del Gemelli. 265

Mora, per fargli applicar le ventose. La maniera, con che ella ciò fece, essendo stata stravagante, non lascerò di notarla. Pose senza fuoco un vetro, come cappello di lambicco, sopra le spalle del paziente; e movendolo or in quà, or in là, ne succhiò l’aria fortemente per lo canaletto; indi tagliò la carne, e reiterando il succhiare, fece venir fuori il sangue nell’istesso vaso. Altre More in luogo del vetro usano un corno.

Il Martedì 21. ci partimmo con un’ora di giorno, e viaggiammo per terreno piano (come l’antecedente giornata) abbondevole di cigniali, e gazzelle; avendone in sole tre miglia di strada numerate cinquanta, pascendo per la campagna. Avendo smarrita la strada in vicinanza del Karvanserà, ne facemmo condurre da una guida, e così smontammo nel Karvanserà di Musiferì dopo 20. miglia, e sette ore di strada; benche per lo cammino ordinario vi siano 25. miglia dal Karvanserà dì Babagì. Incontrammo un Corriere, o Ciater, che oltre le campanelle appese alla cintola (per darsi a conoscere per bestia) portava nel turbante lunghe penne colorite, legate l’una sopra l’altra a modo di pennacchio.


Viag-