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266 Giro del Mondo


Viaggiammo fra montagne, per una pessima strada piena di pietre, il Mercordì 22. e calati in fine per una scesa di 12. miglia, arrivammo nel Karvanserà di Paerra, avendo fatte 20. miglia in otto ore.

Il Giovedì 23. per 25. miglia di strada piana, ma sassosa, dopo 8. ore giugnemmo nel Karvanserà d’Assumayer, fabbricato di pietre, e calce; cosa rara in Persia. Dopo 15. altre miglia passammo un’altro Karvanserà, detto di Ghezè.

Prima di partire Venerdì 24. un Dervis abitante in questo Karvanserà, vestitosi di una camicia lunga, con una pelle di pecora sulle spalle, come per mozzetta, ed un’altra in teda per berretta; venne a fare una ridicola predica, per avere una limosina di poche Gaze. Il cammino, che poi si fece, fu per terreno seminato di riso (dove vidi i primi dattili) e poscia arido sino al Karvanserà di Mokak, dove restammo dopo 25. miglia, e otto ore di cammino. Quantità di pernici venivano domesticamente alla porta del medesimo, per pascersi della biada, che cadeva alle mule. In questo luogo comincia l’uso delle cisterne, e continua sino al Congo, perche i ruscelli son pochi, e i fiumi salsi,


cor-