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278 Giro del Mondo

mulo. Mi riferì il medesimo Padre, che tre anni prima avendo dolor di ventre un suo servidore, con una paletta di ferro infocata gli avea bruciato le interiora, senza che egli lo sapesse prima di vederlo agonizante, con le budella di fuori. Lo fece confessare, ed indi a 6. ore morì.

Quattr’ore prima del giorno ci riponemmo in istrada il Giovedì 14. e dopo 15. miglia prendemmo riposo nel Casale di Barscià: la notte sentii un caldo grande uguale a quello d’Italia ne’ tempi canicolari. In questo Casale vennero all’incontro del P. Francesco, Giuseppe Pereira d’Azevedo Soprantendente dell’Azienda Reale del Rè di Portogallo; il Fattore, e lo Scrivano della medesima, con molti loro servidori a cavallo. In compagnia di costoro giugnemmo dopo sette miglia in Bander-Congo, e desinammo unitamente tutti nel Convento de’ Padri Agostiniani, dove alloggiammo. Il Ciarvatar voile di pagamento 8. Gaze, o Kasbey per lo peso d’ogni mano di Tauris, ch’è quanto 6. libre di Spagna. Le persone o picciole, o grandi che fussero si calcolarono per 33. mano l’una, o 199. libre. Pagai adunq; da Sciras a Bander Congo 13. Abassì per cavallo, portando il servidore le mie valige nella sua mula.


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