Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/351

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Del Gemelli. 317

ro, nè erba; essendo tutta coperta di sale bianco assai buono, che rende affatto sterile il suo terreno. Non tiene altr’acqua dolce, che quella che cade dal Cielo, e si raccoglie dentro cisterne, per la guarnigione della Fortezza, L’arena è assai stimata per esser molto nera, e lucente; come anche la terra rossa, con la quale si tingono la fronte i Gentili. Sopra questa Isola, prima che l’acquistassero i Portughesi, era una Città, nella quale facea dimora il Re di Lara, che n’era Signore.

Il Venerdì 3. fummo dirimpetto la montagna di Dabà, posta nell’Arabia Felice; perche essendo divenuto il vento contrario più tosto perdevamo, che guadagnavamo cammino. Verso la sera ci avvanzammo sino a Soar, o Mascati, a vista anche della montagna di Kumumenek sul terreno di Persia. Seguì la notte una gran tempesta, che il Sabato 4. ne fece avere sì buon vento, che ne condusse fuori dello stretto, e nell’ampio e spazioso Oceano Indiano; senza perder però di vista la Terra ferma. L’ordinaria occupazione de’ Mori frattanto era di tingersi ogni dì le palpebre con un certo unguento nero, valevole (come dicevano) per conservar la vista; di strapparsi i


peli