Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/361

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Del Gemelli. 327

te con cinque vele, e buon vento, nondimeno il Venerdì 17. ci trovammo nell’istesso luogo, ed altezza, che undici giorni prima: stravaganze che accadono a coloro, che s’arrischiano a viaggiare in vascelli di Mori. Avanzandosi il giorno, fummo all’incontro delle Terre d’Arabà, Pessinimelon, Sertalaù, e Ciurna del Regno di Syndi Torto l’Imperio del G. Mogol, lui principio dell’Indostan.

Il medesimo vento favorevole continuò il Sabato 18. portando molto avanti il vascello poco carico, e con sei vele spiegate; non facendosi Nicodà più caso del timido, e sciocco Piloto, da che io lo consigliai a portar tutte le vele aperte, quando v’era buon vento.

Alla veduta della Luna nuova, che avea mossa la suddetta tempesta, tutti i Mori del vascello, colle mani aperte avanti gli occhi, fecero la sera le loro solite adorazioni, e preghiere alla maniera degl’Idolatri. Si sparò un pezzo d’artiglieria per allegrezza; e tutti poscia stringendosi le mani, si diedero scambievolmente l’annunzio d’un’ottimo mese.

Seguitò Domenica 19. l’istesso buon tempo, divenendo però il vento più debole. Si mutò in contrario il Lunedì


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