Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/362

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328 Giro del Mondo

20. sicchè non potemmo avanzarci. Il Martedi 21. si convertì in calma tale, che cominciai ad aver poca speranza di far il Santo Natale a terra; e tale si fù la stizza, che che mi venne col Piloto (il quale la notte non faceva andarci avanti) che non volli ingerirmi più nel governo della Nave. Il Mercordì 22. sopravvenne un debole vento favorevole, che fece poco passarci innanzi; ma di buon’ora il Giovedì 23. divenne più forte, e durò tutta la notte, e’l Venerdì 24. ma non perciò potemmo scoprir Terra ferma, ed aver’io il contento di far la vigilia della Natività fuor di Mare. Il Sabato 25. (giorno cotanto celebre per la Redenzione dell’uman genere) vedendosi sparso il Mare di quell’erbe, che portano i fiumi nel Mar d’India, si concepì speranza d’aversi in brieve a scoprir terra; e calatosi il piombo si trovarono 18. braccia d’acqua.

La Domenica 26. cominciammo a vedere alcuni serpi del colore di quelli, che noi chiamiamo Cervoni, che parimente da’ fiumi entrano in Mare; e calato il piombo non si trovò fondo; onde cominciammo a temere di non dare in qualche secca. Verso la sera si levò un


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