Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/41

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Del Gemelli. 13

Caucaso, e del Tauro; e che sorpassando la prima regione dell’aria, ed essendo sempre coperto di nevi, è freddissimo quanto fare si possa: niente però di manco favolosa dee riputarsi la narrazione dell’Olandese[Mallet. descrip. de l’univers. to. 2. pag. 214.], che (obbligato dì salire il monte nel 1670. per guarire un Religioso) dice, che vi consumò sette giorni, facendo 15. m. il dì; e riposando la notte in alcuni Romitaggi, che trovava per ogni cinque leghe; e che egli passò i confini della prima regione dell’aria[Mandeslo voyag. de Pers.], dove si formano le nuvole, le prime delle quali trovò dense ed oscure, l’altre freddissime e piene di neve; e che nella terza nebbia che passò, saria restato morto di freddo, se durava un’altro quarto d’ora sì terribile passaggio: però che il dì seguente, a misura ch’egli continuava a salire, respirava un’aria più temperata; e che giunto alla cella del Religioso infermo seppe, che colui da 20. anni, che abitava sul monte, non avea mai sentito nè caldo, nè freddo, nè vento, nè veduto cadere alcuna pioggia. Di più, che il buono Romito volea dargli ad intendere, che l’Arca di Noè era ancora tutta intera sulla cima della montagna, perche il buon temperamento dell’aria avea im-


pedita