Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/81

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Del Gemelli. 53

ce, che io era un’Ambasciadore mandato da’ Principi Cristiani al Re; e che sino all’arrivo in Ispahan, io non voleva dichiarare il mio carattere. Nascea la faciltà di crederlo dalla politica de’ medesimi Persiani, i quali ammettono per Ambasciadore qualsisia per persona, che porti al Re una lettera di raccomandazione di qualunque Principe d’Italia; e perciò chi vi giunge così, è ricevuto con gran stima dal primo Kan sulla frontiera, il quale lo conduce a spese Regie sino alla giuridizione dell’altro, a fine di porlo in Ispahan avanti il Re. Molti mercanti si proccurano di queste lettere, per risparmiare i pagamenti delle guardie e dogane, come anche per esser condotti a spese Regie. In questo Villaggio fummo avvertiti di star vigilanti, per sospetto dì ladri; perche essendo falliti gli abitanti del Casale di Miana, molti non potendo pagare le gabelle, ed esattore Regio, nè avendo altro modo di vivere, stavano per quelle vicinanze raminghi, per rubare i viandanti. Questa notizia poco timore mi cagionò, perche sapeva, ch’eglino stavano la maggior parte senz’armi.

Ci riposammo tutto il rimanente del giorno de’ 22. in casa d’un Persiano; e poi


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