Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu/219

Da Wikisource.

Del Gemelli. 173

In cotal guisa Darì da vittorioso in un subito divenne vinto; e vedendosi abbandonato, fu costretto anch’egli fuggire, per salvar la vita. Di modo tale, che può dirsi, che Oreng-zeb per essere stato fermo sull’Elefante, si vide la Corona dell’Indostan stabilità sul capo; e Darà, per esserne sceso troppo resto, precipitò dal Trono: piacere che prende sovente volte la fortuna, di far dipendere le grandi vittorie dalle più picciole, e dispregievoli cose. Ritornato l’infelice Darà in Agra disperato, non avea ardire di farsi vedere dal Padre; il quale gli avea detto in accomiatandolo: Ricordati Darà di non venire più in mia presenza, se non vincitore; nientedimeno il buon vecchio non lasciò di mandarlo a consolare, ed assicurarlo della sua buona volontà.

Quattro giorni appresso vennero Oreng-zeb, e Morad Baksce in un giardino, discosto una picciola lega dalla Fortezza d’Agra; ed indi mandarono un’accorto, e confidente Eunuco a far riverenza a Sciah-gehan; e a dirgli, ch’essi sentivano infinito dispiacere di tutto l’accaduto, ma che erano stati astretti a ciò fare dall’ambizione di Darà: del rimanente essere prontissimi ad ogni suo coman-


da-