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un piatto, lavolla prima colle sue mani, per vedere, e veramente era del fratello; e poi ch’ebbe conosciuto esser dessa, posesi a piangere, dicendo: Ahi disgraziato: mi si tolga dinanzi, e si porti a sepellire nel sepolcro di Humayon.

La sera fece entrar nel Serraglio la figlia del misero, che fu poi mandata a Sciah-gehan, ed a Begum Saheb, che la richiesero: e Sepesce-Kuh fu condotto a Gavaleor. Fu anche premiato Gion.Kan del tradimento; ma nel ritorno alle sue Terre, fu ucciso dentro il bosco: e sperimentò, che amansi i tradimenti, non i traditori.

Non rimaneva altro della famiglia di Darà, che Soliman-scekuh, il quale non era facile di trarre da Serenagher, se il Ragià avesse osservata la sua parola; ma le secrete macchinazioni del Ragià Gessesenghe, le promesse, e minaccie d’Oreng-zeb, la morte di Darà, e gli altri Ragià vicini, lo fecero mancar di fede. Soliman sapendo d’esse tradito, fuggì per deserte montagne, verso il Gran Tibet; ma il figlio del Ragià lo sopraggiunse, e a colpi di pietre (da cui restò ferito) fecelo fermare, e poscia condurre a Dehlì; dove fu posto in Salemgher, con Morad-Baksce, non sen-


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