Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu/321

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Del Gemelli. 275

un cammino infestato da’ ladri, e da’ nemici del nome Cristiano. Udita adunque Messa la Domenica 27. mi posi a cavallo, non senza grave, e profonda malinconia: e credendo, giunto la sera in Edoar, trovare la Bojata di Bardes, o alcun Cristiano di Goa, rimaisi deluso. Quindi partitomi il Lunedì 28. venni prima di mezzo dì nel Casale di Rodelki; dove con segni, fatto intendere a un» Gentile, che mi facesse qualche focaccia; il furbo, in vece di farina di grano, servissi di Nacini, ch’è un seme nero, che fa vacillar la testa, e di sì mal sapore, che non lo tranguggerebbe un cane. Mentre fu caldo (accomodandomi alla dura legge di necessità) mangiai quel pane, veramente di dolore; ma freddo non lo potei, con tutto che per tre giorni mi mancasse. La sera pernottai vicino una Pagode di Mandapur.

Il Martedì 29. trovata la Bojata passato Onor, continuai a camminare in compagnia di essa, sino al cader del Sole; ma avendomi bisognato por piede a terra, e passando avanti la Caravana, la perdei di veduta, per la sopraggiunta oscurità della notte. Allora vedendomi rimaso solo in campagna, senz’aver di che


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