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288 Giro del Mondo

del Santissimo Rosario, che dovea passar nella Cina. A riguardo de’ medesimi, promise di portarmi; però non volendosi obbligare (col mio danajo) a darmi il vitto; mi fu d’uopo, coll’opra del P. Visconti, farmi il Giovedì 5. la provvisione necessaria per sì lunga navigazione. Il Venerdì 6. andai nella Chiesa de la Crux de Milagre, ed ivi umilmente pregai il Signore, acciò, coll’ajuto della sua Divina grazia, facesse farmi buon viaggio; e’l Sabato 7. fui a diporto per lo Canale.

La Domenica 8. essendo venuti alcuni amici a vedermi, si restarono anche a desinar meco: siccome feci io il Lunedì 9. col P. Francesco di S. Giuseppe, il quale in ogni conto volle, che di nuovo bevessimo al mio buon viaggio; ed in fine, con sentimenti di cordiale affetto, ci licenziammo.

Fui il Martedì 10. nella Casa della Polveriera, a riverire il Signor V. Re, e a pregarlo di una lettera di raccomandazione al Generale della Cina. Con molta cortesia egli me la fece, offerendosi di più ad ogni altra cosa, che mi occorresse.

Non volendo il servidore Armeno passare in Cina, comprai il Mercordì 11. uno schiavo, o Cafro, per 18. pezze da


otto: