Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu/393

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Del Gemelli. 347

falso, e grati a’ beneficj. Vivono fra di loro con molta carità, e unione; onde fatta la raccolta di quello, che ciascheduno ha seminato per suo uso, il di più ne’ monti, e valli è comune, senza distinzione di dominio particolare. Sono anche generosi, in cose di lor gusto, amici di acquistar gloria nella caccia; nella quale si procacciano alcune corna agute, che pulite portano poi, per bizzarria, alla cintola. Quella cintola altro non è, che una lunga lista di tela, che passa sotto a coprire le parti vergognose; e delle due estremità una ne cade avanti, e l’altra dietro. I villani fanno alcune tele di scorze d’alberi, che lavate poscia, e battute, rendono morbide, come se fussero di bambagia: e come che tali alberi sono in poter de’ Mori Malay, s’espongono, a cagion delle corteccie, alle tirannie, ed insolenze de’ medesimi.

Alcuni ne vanno nudi; ed altri portano un picciolo giubbone, fatto delle stesse scorze; alle quali si dà quel colore, che si vuole. Sulla testa, per ripararsi dal Sole, o dalla pioggia, portano un cappello di foglie di palme, fatto a modo di pan di zucchero, ben lungo, con falde, che pendono all’in giù. L’ar-


L’ar-