Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu/400

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354 Giro del Mondo

va veruna incomodità.

Con esser sì vicini alla Linea, in tempi canicolari, non si sentiva gran caldo, ma più tosto mi sembrava d’essere in una primavera: e quantunque non avessi il vitto, e l’altre cose, secondo il bisogno; grazie al Signore, godea io d’una perfetta salute; quando eziandio alcuni marinaj s’erano infermati, e’l P. Provana Turinese, e un’altro fratello Tunchinese: e pure è vero, che la Compagnia di Gesù, non permette, che patiscano i suoi Religiosi.

Continuò l’istesso buon vento il Mercordì 20. col quale attraversammo il Golfo di Siam; dove sbocca quel gran fiume, che conduce a quella Reggia, dopo 120. miglia, sempre fra continuate abitazioni: perocchè dall’una, e l’altra riva sono case di legno, sopra fondamenta altresì di grosse legna, o canne; acciò nelle innondazioni del mese d’Agosto, Settembre, e Ottobre, in cui l’acqua cresce due braccia, portano gli abitanti, per le finestre porsi nelle loro barche; e andare anche raccogliendo il riso, che viene a galla sull’acque.

Il Giovedi 21. il vento si mutò in Levante la mattina; però a mezzodì ritor-


nò