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cilmente però abbracciano la Fede Cattolica; nè bisogna molto faticare per ridurgli, poiche si rendono alle prime parole, e ricevono il santo Battesimo con fermezza, e buona volontà.

Per lo contrario quei della Coda d’Africa dirimpetto le Spagne, sono di pessima natura. Truovansi fra di loro alcuni, che oltre il mangiarsi l’un l’altro; quando tuona, scoccano freccie inverso il Cielo, sfidando brutalmente Dio a pugnare con esso loro.

Or’i Neri, di cui ragioniamo, avvegnache barbari di volto, hanno talora l’animo cosi gentile, e nobile, che piacesse pure al Cielo, che ogni Cavaliere Europeo l’avesse tale. Governando D. Francesco di Tavora Conte d’Alvar (che poi fu Viceré in Goa) nel Regno d’Angola, venne una fiata a visitarlo il figlio d’un Re confinante; e sapendo che la nazion Portughese era superstiziosa sul fatto de’ complimenti, e che sarebbe ricevuto all’impiedi ( come seguì) menò seco due schiavi, ben’istrutti di quello che far doveano. In fatti giunto in camera del Governadore, nè vedendo alcuna sedia recare; fece porre i due schiavi carpone, e sopra di essi s’assise. Ammirò il


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