Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/111

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Del Gemelli. 87

dissero essere Quoija: a cui dietro rivolto stava un’altro dell’istesso colore sedendo, coperto d’una veste dì sera bianca: teneva lunghi mostacci, ed era detto Quoinsan. Nell’istessa Pagode vi è una Piramide, con più lanterne, per accendersi in tempo di feste. Mi feron vedere una campana ben grande di bronzo appesa, che toccavasi a mano con un martello di legno coperto d’un panno.

Ritornato per dove venni, passai a vedere un’altra campana, la qual stava in un giardino distesa per lungo, e mezza sepolta: misuratane l’altezza, la trovai di sedici palmi senza il manico, e di un palmo di grossezza. Dicono, che questa pesi ottanta mila Catì Cinesi (ogni Catì è 20. once d’Europa) e che quando si toccavano queste campane, si sentivano ben da lontano molte miglia.

Venerdì 14. postomi in sedia andai alquante miglia per entro la Città, uscendo appresso per la porta di Nan muen, (sogliono i Cinesi in tutte le lor Città a’ quattro venti principali far altrettante porte, appellando quella di Levate Tun, quella di Ponente Si, quella di Mezzodì Nan, e quella di Settentrione Pe) gli uscì son di ferro ben forti: e in ogni entra-


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