Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/137

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Del Gemelli. 113

ri, per darmi a conoscere al Padre Filippo Grimaldi V. Provinciale, e Presidente di Matematica dell’Imperadore; acciòche col suo mezzo potessi vedere il più ragguardevole della Corte. Colui mi ricevè con molta cortesia, mostrando dispiacere di non potermi ritenere in Convento prima di darne contezza all’Imperadore, il quale voleva star’inteso di tutti gli Europei, che capitano in Pekin: dicendomi ancora, che se ciò s’occultava, venendolo poi l’Imperadore a sapere, se ne sdegnerebbe non poco; perciò che egli giudicava, che tutti gli Europei sian persone abili a potergli rendere grandi servigj. Tanto più che per esser in casa allora due Paggi dell’Imperadore ch’apprendevano dal Padre Peirera la musica alla maniera della nostra Europa, era ben difficile occultargli il mio arrivo; poichè quei Paggi eran tante spie, che riferivano all’Imperadore, ciò che vedeano: e che da due anni, che gli tenevano in casa, s’eran perciò posti in gran soggezione.

Non lasciarono poi d’ammirar, tanto il Padre Grimaldi, quanto tutti i Padri Portoghesi la mia venuta alla Corte: dicendo, che si maravigiiavan di chi mi aveva consigliato a venire in Pekin, dove

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