Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/138

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114 Giro del Mondo

non può entrare Europeo senz’esser chiamato dall’Imperadore. Risposi Io, che con l’istessa libertà, ch’era andato nelle Corti del Gran Signore, del Re di Persia, e del Gran Mogol, era ancor venuto in quella di Pekin; mentre que’ Monarchi non sono men poderosi, nè men gelosi de’ loro Regni di quel che è l’Imperador della Cina. Replicò il P. Grimaldi, che quell’Imperio si governava con differente politica degli altri: e dopo una lunga contesa sopra ciò non solo col Padre Grimaldi, ma con gli Padri Peirera, Ossorio, e Antonio Thomas, mi accommitai, dicendo loro, ch’Io non voleva veder fortezze, nè altra cosa, ch’apportasse gelosia a’ Cinesi: et eglino mi accompagnarono fuor della porta, facendomi servire fino alla stanza (che si era presa nella Città de’ Cinesi) da’ loro servi.

Giace Xuntien, o Pekin in 40. gradi d’altezza, e 144. di lunghezza: posta in un gran piano, e partita in due Città, l’una detta de’ Tartari, e l’altra de’ Cinesi. La prima è della figura d’un quadrato, di tre miglia Italiane in ogni lato, a’ quali corrispondono nove porte. Questa Città è abitata da’ Tartari, e da loro truppe, divise in otto Bandiere: et anche da


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