Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/193

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Del Gemelli. 167

no indulgenze. Non perciò eglino hanno inviluppata la religione di tante favole, e menzogne, ch’appena quella serba dell’original tanto, che si ravvisi esser copia ricavata dalla legge Cristiana; percioche eglino danno la trasmigrazion dell’anime: e credono, che morendo alcuno, l’anima resti nella contrada tre giorni, acciocchè si faccia li processo del male, e del ben fatto da lei per lo Spirito Tusun (il quale in ogni strada esposto in pubblico venerano) Ricorrono perciò a’ Bonzi con denari, e presenti, recando ancor loro carta per uso dello scrivano, e danajo per rendersi favorevole l’Idolo, acciò che faccia un buon processo; indi ingannati da’ Bonzi presentano alle Pagodi più mazzi di carte rosse, argentate, e dorate; brugiandone la maggior parte, su la credenza, che la dorata si converta in oro, e l’argentata in argento, per servire nell’altra vita a’ loro morti. Compiti i tre giorni dicono, che passi l’anima davanti lo Spirito della Città; detto Cinguan (poiche il morto è credibile, che sia andato per la medesima) il qual riceve l’informazione di ciò, che colui oprò nella Città, infra il termine di cinque giorni; fra’ quali continuano i parenti del morto


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