Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/401

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Del Gemelli. 375

e fiaccole ardenti. Allora è libero, e a gli amici, e a’ parenti invitati, d’entrare, a far le consuete onoranze al defonto; e la porta stessa, adorna d’un festone, invita, anch’ella, chi passa. Dolentissimo intanto se ne sta il figliuolo, che gli riceve al lato dell’arca. Ha un’abito di semplice tela di canapa, siccome anche la berretta del capo: in piedi tiene calzari di paglia, all’orecchie cenci di cottone; e due avvolgimenti di rozza fune a’ fianchi, donde i lunghi capi giungono sino a terra; e ogni parte di questo luttuoso arnese, ha forma particolare, secondo lo stile immutabile, che se n’osserva. Leggesi un Rituale stampato, che appreso di me si conserva, in cui si divisano tutte le formole, proprie a ciascun grado di parentela; attesavi anche la condizione, più o men ragguardevole, de’ personaggi. Quanto al figlio, non finisce in questa lugubre apparenza tutta l’espressione del suo dolore. Egli giace la prima notte appiè dell’arca, nè per lungo tempo appresso, usa dormire in altro letto, che semplice pagliariccio. Lungi dalla sua tavola stassene ogni vivanda dilicata, e in ispezie tutte le carni. In vece delle sedie ricche, e grandi, si vale d’una pic-


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