Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/468

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436 Giro del Mondo

piedi; e coperto tutto di polvere, e sudore continua a cacciare sino al luogo determinato, senza mutare abito; ed esposto, per più ore, a un Sole ardentissimo, senza volersi servire di ombrella. Da tanta fatica pure va sempre lungi la dilicatezza delle vivande, e si riduce ben spesse volte, per mancanza d’altro, a mangiar carne di montone, o di bue, di cui abbonda la Tartaria. Quindi il suo seguito non lascia di segnalarsi; veggendo, che il Principe mostra un particolare affetto a coloro, che l’imitano, ed abborrimento a gli amatori del loro proprio gusto.

Per temenza, che i figliuoli de’ Grandi, e de’ Mandarini più ragguardevoli fra’ Tartari, e fra’ Cinesi, posti sotto lo stendardo Tartaro, non si diano all’ozio, e lusso; egli l’applica agli officj più faticosi, e penosi. Agli uni dà la cura de’ cani, per menargli alla caccia; agli altri di governare uccelli di rapina, e portargli in pugno; alcuni ne applica a preparar le carni, o il Te, per la sua bocca; altri a servire a tavola; altri a fare archi, e freccie, e portare quelle, che servono per suo uso, e de’ Principi suoi figli; e in fine i più diletti sono impiegati alla guardia, co’ Mandarini.


Baste-