Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/524

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492 Giro del Mondo

che trovai molto curioso di veder l’Europa, ed avrebbe voluto venir meco. La Domenica 12. desinai col V. Provinciale de’ Padri Agostiniani, che mi trattò assai bene.

Il Lunedì 13. poi andai vedendo i preparamenti, che per tutta la Città si facevano, per la festa di Lûm chûen, o delle lanterne, siccome quella, ch’è una delle principali de’ Cinesi; e veramente vi trovai invenzioni maravigliose. Narrano i Cinesi l’origine della medesima, della maniera seguente. Dicono, che non guari dopo lo stabilimento del loro Imperio, un Mandarino amato dal popolo, per le sue virtù, perdè nella riva d’un fiume una sua figlia, ch’egli amava grandemente; ed essendo andato cercandola lungo la riva, tutti per lo grande affetto, che gli portavano, lo seguitarono, con torchi accesi, e lanterne, piangendo con lui: ma benche l’avessero lungo tempo ricercata, in tutte le parti della riva (della medesima maniera, che Cerere la sua figlia Proserpina) giammai non la trovarono. I Letterati poi assegnano altra origine, ne’ loro libri: cioè, che tre mila e cinquecento anni addietro, regnando l’ultimo Re della famiglia Hiá, noma-


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