Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/541

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Del Gemelli. 507

tanta malvagità, furono menati a morte gli autori.

La Domenica 26. andai a diporto in barca per lo Canale.

Dal Governadore della Città, il Lunedì 27., su ordinato un digiuno di quindici giorni, a fine d’ottenere dal Cielo la pioggia, per fecondare i campi di riso; sì grande era la siccità, che si sperimentava. Il buono si era, che faceano digiunare a forza anche i Cristiani, e far Quaresima sulla fine del carnasciale; essendosi sotto pene rigorose vietato, di vendersi carne di vacca, o di porco, polii, uova, e cose simili; ma solamente erbe, e legumi. Quasi ogni anno accade di farsi questi digiuni, in tutte le Città, dove manca la pioggia: e proccurano oltreacciò di impetrarla colle orazioni, e processioni; e coll’accendere quantità di lumi nelle loro Pagodi, e bruciare carte innargentate, e dorate. Non piovendo fra quindici, si proroga il digiuno per altrettanti giorni.

Il Martedì 28. andai da D. Gio. Basset, per consultarmi seco intorno al viaggio, e al ritorno in Europa. Il Mercordì 29. accompagnato dall’Interprete, andai nella Città nuova, a comprare alcune rarità.


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