Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/543

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Del Gemelli. 509


Prima di comparire il Sole il Martedì 6. si disposero gl’Idolatri marinaj, a far il loro sacrificio. Fece l’uficio di Sacerdote lo scellerato Piloto, sotto un’ombrella, per render più decente, o per dir meglio, detestabile l’idolatrica cerimonia. Sopra una tavola erano, in piatti Cinesi, poste le vivande: cioè, carne di porco cotta, pesce, e canne di zucchero in pezzetti, col vino. Colle mani giunte, diede in prima più colpi colla testa sul suolo, a suono di tamburo: quindi cominciò a mormorare alcune parole; e finalmente versò alquanto di vino sulle vivande; e bruciò (giusta il costume) carte colorite. Si divise poscia fra gl’Idolatri il mangiare, e’l vino; che ingoiarono avidamente, sulla falsa credenza, d’esser così benedetti.

Una azione sì empia non potea partorire, che effetti cattivi. Di due ciampan di ladroni, che stavano nell’Isola, ne venne uno sopra di noi. Lo ricevettero i nostri marinaj, come amico (credendo, che fusse guardia del canale) e salutaronlo, col suono di tamburo, o vatica. Corrisposero i ladroni, coll’istessa cortesia, alzando le mani in aria, in segno d’amicizia: poi fattisi da presso alla poppa della nostra barca, dimandand, se avevamo sale; ne si


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