Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. V.djvu/340

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324 Giro del Mondo

tecento. Il marinajo, che avea veduto il segno dell’erba, ebbe una catena d’oro dal Generale, e ben cinquanta pezze da otto da’ particolari. Si attribuì piamente la felicità, e sicurezza del viaggio al glorioso S. Francesco Saverio; perche ciò accadde nel suo giorno festivo: si conobbe però quindi, che i Piloti aveano preso errore di ducento, e più leghe, La notte si stette in calma, e la mattina del Martedì 4. si mosse un leggier Mezzogiorno, che fece drizzarci la prora a Levante. Si cantò la Messa in rendimento di grazie; e veramente si dovea alla misericordia Divina, l’aver avuto, per venti giorni, vento in poppa, ben forte; imperocchè, quanto al governo de’ Piloti, eglino aveano solcato il Mare; or facendosi in maggiore, ora in minore altezza, senz’avanzar cammino. Si vide quel dì un pesce (chiamato dagli Spagnuoli Lobillo) con testa, ed orecchie di cane, e con coda, come si dipingono le Sirene e; con esso un’altra erba della forma d’una canna di zucchero, con una grossa radice. Essendo questi amendue segni di terra, la prora, che andava a Levante, si girò per Scirocco 4. a Levante; e in tal guisa ci scostammo da terra, per andarla a trovare in meno altezza;


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