Pagina:Gita sulla strada di ferro da Parigi a San Germano.djvu/5

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enita la miglior parte dell’aria respirabile. Una specie di lento soffocamento ci si apprese ai polmoni: ansavamo per respirare e non inspiravamo che un mefitico tanfo: un languore quasi mortale ne assiderava le membra: il soffio della vita andava come spegnendosi. Se quel martirio durava ancora un tre minuti secondi saremmo usciti di là tutti asfissiati: ma alla perfine, al ritornare di un fil di luce, ritornò l’aria atta alla vita. Ci guardammo tutti in viso ed eravamo tutti del colore degli affogati. Un mon Dieu, nous sommes sauvés! uscì dalle labbra di ognuno, e quell’accento ripetuto con poche varianti da mille e ottanta bocche produsse un rumore confuso come quello di un convoglio di feriti che cercano aìta.

Questo primo accidente del viaggio mi pose alquanto di mal umore: se per andar presto, io dissi fra me e me, si deve affogare, è meglio l’andare da tartarughe a mani e piedi. Ma quel mio malcontento fu tosto dissipato dall’assicurazione datami da un mio compagno di viaggio, che era quello l’unico momento di mal essere di tutto il viaggio, giacchè non avremmo più trovato gallerie così lunghe e sì mal fatte. Nè mancò quel mio consolatore di porgermi la notizia, che a questo inconveniente sarebbesi posto rimedio coll’aprire de’ sfori di ventilazione, i quali a modo di sfiatatoi avrebbero immessa l’aria esteriore in quella specie di bolgia infernale.

Passato questo disagevole tratto di cammino, il nostro viaggio divenne un incanto. Immaginatevi di sognare e di vedere sognando passarvi innanzi allo sguardo tutti i più bei paeselli che la natura o l’arte vi ha in mille occasioni della vita presentato allo sguardo: tale è il prestigio del viaggiare sur una strada di ferro, quando si passa, come su quella di San Germano, in mezzo alle popolose vicinanze di una grande città. Bastivi dire che nel breve spazio di otto miglia si valica due volte la Senna sopra ponti che pajono aerei: si lambiscono i paeselli di Clichy, di Nanterre e di Chatou: si passa sopra due strade regie e sopra sei ad otto vie vicinali: si attraversa la foresta di Vesinel e la picciola Isola di Chiarad contornata