Pagina:Giulia Turco Turcati Lazzari - Il piccolo focolare, 1921.djvu/111

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metterli in molle nell’acqua la sera per la mattina. L’acqua piovana s’addice meglio d’ogni altra per la cottura delle leguminose; se non ne aveste a disposizione vi converrebbe unirvi durante la lunga bollitura (di 5-6 ore circa) un sacchettino pieno di cenere, o un po’ di bicarbonato di soda. Per condirli come verdura (qualora non li gustiate come generalmente usa in minestra) vi mescolerete quando sono cotti un soffrittino di olio e cipolla.


Rispetti, dispetti e sospetti guastano il mondo


14. I cetrioli. — Si mangiano generalmente in insalata, mondati, tagliati a fette per traverso e cosparsi di sale in abbondanza. Quest’operazione si fa alcuni minuti prima di condirli avendo poi cura di versar via l’acqua che tramandano. I cetrioli in insalata sono ancor più gustosi se si mescolano con fette di patata, di sedano, di pomodoro o colla cicoria e la lattuga.

Essi si possono anche cuocere con olio, burro pepe e sale.

I cetriolini si mettono sotto l’aceto.

15. La cicoria. — Si mangia quasi sempre in insalata, cruda, ma volendo si può anche lessare (per renderla più digeribile) nell’acqua bollente, salata, dopo di che si spreme bene, per poi condirla. Volendo gustarla cruda, se le foglie sono grandi e dure, se ne leva il nervo mediano e si tagliuzza il resto, finamente, con le forbici. Il torsoletto della cicoria e del radicchio di Treviso si può mettere anche qualche minuto alla gratella dopo averlo intinto nell’olio misto di sale e pepe.

16. La cipolla. — Tritata o affettata essa serve per dar sapore alle carni e alle verdure, o per fare salse e minestre, intera si può mettere negli umidi, di cui assorbe piacevolmente il gusto. Cruda si mangia in insalata, con le patate, le barbabietole o con altre verdure da non cuocersi, come lattuga, indivia, cetrioli, pomidori ecc. ecc.

Volendo toglierle l’eccessivo sapore la scotterete, prima di condirla, coll’acqua bollente.


Dove non vedi non ci metter le mani.


17. Il cren (rafano). — È una radice che si può coltivare nell’orto e che grattata e mista di zucchero ed aceto in piccola quantità fornisce un ottimo appresso per le carni e per le verdure.