Pagina:Giuseppe Aliani, Educazione della donne 1922.djvu/92

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tranne alcuni movimenti di carattere ricreativo o che hanno il fine di correggere posizioni incomode e dannose, a cui sono, obbligati gli alunni mentre scrivono, ha ben poca utilità, e quella fuori dei banchi, nell’aula scolastica, è dannosa per la polvere che i movimenti degli alunni sollevano e che vien da essi stessi respirata. A voler fare la ginnastica fuori classe, secondo i programmi governativi, mancano i porticati, i giardini e gli spazi liberi; e le passeggiate scolastiche, con le quali si potrebbe in parte rimediale a tale mancanza, si fanno quando è possibile, una volta al mese.

Nelle scuole complementari poi s’insegna la ginnastica educativa per due ore settimanali in ciascuna classe, e nelle normali per un’ora sola, e quello che si fa è così povera cosa che non si può dire che in esse si pensi seriamente all’educazione fisica delle giovanette, la quale rimane quasi tutta abbandonata alle cure delle famiglie, che spesso non se ne danno pensiero.

Sicchè non parrà ingiusto il desiderare che, non potendo le scuole secondarie femminili sviluppare, con la ginnastica educativa, le forze fisiche delle alunne, non le danneggino almeno col sovraccarico mentale.