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18 Firenze vecchia


volta di Bologna, per proseguire il viaggio fino a Parma, e di lì a Valenza nel Delfinato, ove doveva star prigioniero.» La partenza che era stata tenuta segretissima, ebbe luogo a mezzanotte. Le carrozze ed i furgoni erano preceduti da tre cacciatori a cavallo; agli sportelli della carrozza ov’era il Papa c’erano altri due cacciatori con una torcia accesa; seguiva il resto dello squadrone, e poi le carrozze dei prelati e dei servitori. Dopo la partenza del Granduca e di Pio VI, ed instaurato così alla svelta il nuovo regime, e dopo aver piantati gli alberi, poiché non ci poteva esser repubblica senz’albero, che spesso avrebbe potuto esser quello di Giuda, s’incominciò a disfare il vecchio per rifare il nuovo, con una confusione ammirabile. Una sola cosa di vecchio fu rispettata; e furono gli aggravi e le imposizioni d’ogni genere, le quali, anzi, vennero raddoppiate e triplicate sotto speciosi pretesti. Tutti i salmi finiscono in gloria! Ogni governo nuovo che via via si succede, dopo aver promesso tante belle cose, raddoppia subito le tasse. Pare che i nuovi governanti abbiano sempre avuto le mani di calamita per levare i quattrini d’addosso alla gente: ciò vuol dire che questa è una bella cosa; altrimenti non la rispetterebbero tutti come fanno, con tanto scrupolo.

Pur troppo in Italia è sempre stato così: si diffida di noi stessi, ci si dà in testa e ci si maltratta indegnamente, per buttarsi poi in ginocchio dinanzi agli stranieri, bruciando loro l’incenso sotto il naso, preparandosi a sempre nuovi soprusi.

I toscani, abituati da quasi tre secoli al giogo mediceo, non avevano una educazione politica che valesse a renderli accorti per discernere il bene dal male nelle condizioni novissime ed inaspettate della invasione francese. Molti erano i malcontenti, e moltissimi i contrari. C’era però la gente di buon senso, che consigliava di non opporsi apertamente ai nuovi padroni, e di pigliare come suol dirsi la lepre col carro. Gli sfaccendati, i ciaccioni, i chiacchieroni invece, che entran sempre avanti a tutti, che fanno più del necessario, che si danno moto per venti, che sembrano gli inviati da Dio per illuminare le turbe, guastavano l’opera dei più savi