Pagina:Giuseppe Grassi - Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana (1821).djvu/11

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questo di poco momento, e se per lo contrario arridesse l’Italia a questa maniera di disputare le cose della sua lingua colla scorta della gramatica filosofica, sorgeranno cento chiari ingegni a dar compimento e perfezione a quell’opera, che io ho appena abbozzato.

Rispetto al modo di dimostrare queste differenze, mi sono attenuto a quello già adoperato dai più rinomati filologi francesi, inglesi, e tedeschi, non senza dipartirmi da essi ogni volta, che le particolari condizioni della lingua nostra il richiedevano. Di fatto l’autorità più universalmente ammessa in questa parte dell’eloquenza è l'uso, e sopra questa sola fondarono le belle loro trattazioni i francesi Gerard, Voltaire, d’Alembert, l’inglese Blair, ed alcuni altri; ma sarebbe stata presunzione, anzi temerità ad uno scrittor non toscano il dettar canoni sull’uso corrente delle voci italiane, lontano da quella felicissima contrada, nella quale per giusto privilegio di circostanze fisiche e morali scaturiscono perenni le purissime fonti della lingua parlata, e si conservano le vive testimonianze della scritta.

Ad evitare pertanto questa sconvenienza mi fu mestieri farmi da più alta ragione nelle mie