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CALAN sopra stridenti carri da le stremate
Montagne i marmi; fervono dentro l’effigïate
Forme i metalli sacri agl’immortali. Canta
Degli aurei lucri al suono l’artefice, che tanta
5Folla d’eroi discendere
Mira nel tetro asil.
Canta. Già di marmorei, di bronzei simulacri,
Di trofei, di colonne, d’archi ai potenti sacri
S’imboscano le piazze; torreggia ad ogni passo
10Un redentore, un martire, un galantuom di sasso,
A cui d’intorno immemore
Bulica il volgo vil.