Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/224

Da Wikisource.
590 gli sposi promessi

vista di quei denari, e1 dati a quel modo, era assalito2 da mille dubbi torbidi e strani.3 Le lettere, che egli faceva scrivere a Lucia, cadevano tutte in mano di Donna Prassede, la quale certo non le4 consegnava a cui erano indiritte; ma,5 pel meglio, le leggeva, e si regolava su le notizie che ne ricavava. Fermo sempre più inquieto chiedeva ad la spiegazione di quei dubbj6 e del silenzio di Lucia.7 Quand'anche Agnese avesse saputo scrivere, non8 avrebbe potuto soddisfare il poveretto, perché la cagione del silenzio le era ignota, ed essa pure non capiva bene il contegno di Lucia con Fermo. La spiegazione di tutto era nel vóto fatto da Lucia, e che essa non aveva confidato nè meno alla madre. La corrispondenza9 andava sempre più imbrogliandosi finché10 essa fu interrotta dagli avvenimenti, che racconteremo nel volume seguente.


Fine del tomo iii. * 1

  1. alla
  2. da mille strani e torbidi [pensieri] dubbj [Agnese nella] dei quali cercava ad Agnese la soluzione
  3. Scriveva egli
  4. comunicava
  5. per maggior ben
  6. e di qu
  7. D.
  8. po
  9. andò se
  10. giunsero
  1. Subito sotto, in mezzo alla colonna