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Filosofia zoologica | 67 |
dicazione di una colonna sternale opposta alla colonna vertebrale; ma lo sterno, che è anteriore nell’uomo e inferiore negli animali, è debole e corto in comparazione della colonna vertebrale. Le vertebre ne sono allungate, sottili e appiattite, e mentre la colonna vertebrale porta delle coste vere o false, la colonna sternale è in rapporto soltanto con delle cartilagini. Pare adunque che questa abbia fatto un po’ il sacrificio della sua saldezza agli ordini splancnici superiori e che dispaia davanti alle viscere addominali, nello stesso modo in cui la colonna vertebrale sacrifica le coste false delle vertebre lombari allo sviluppo dei visceri vicini, di cui l’importanza è così grande.
Se noi ci facciamo ad applicare questa legge ad altri fenomeni analoghi, vediamo che essa ci dà la spiegazione di parecchi in un modo soddisfacente. L’utero è l’organo capitale nella femmina, la quale non esiste che per esso.
Questo viscere occupa un posto considerevole in mezzo agli intestini, e ha le proprietà di estensione, di contrazione e di attrazione nel più energico grado. Quindi pare che, negli animali superiori, la forza plastica abbia speso tutto per questo organo, per modo che è obbligata a procedere con parsimonia quando si tratta degli altri. In questo modo io mi spiego la bellezza meno perfetta della femmina negli animali; gli ovarii avevano assorbito tanta sostanza, che non ne rimaneva più per l’apparenza esterna. Nel seguito di questo lavoro troveremo molti di questi fatti, che qui ora indichiamo solamente in modo generale.
Infine, di prossimità in prossimità ci andiamo elevando fino all’uomo, e si tratta di sapere se esso sta sul punto più elevato della scala animale, e in quale epoca vi si è trovato posto. Speriamo che il nostro filo conduttore