Pagina:Goethe - Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87.djvu/30

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grado di spedire all’editore i quattro primi volumi, ed avevo in animo di fare altrettanto per gli altri quattro. Erano destinati a formare questi ultimi, lavori che avevo progettato soltanto, e stesi solo in parte, secondo la mia cattiva abitudine di comminciare molte cose alla volta, poi di abbandonarle, o per minore interesse che io vi prenda, o per altre occupazioni, o distrazioni.

Portando meco pertanto tutti quegli scritti, finii per aderire di buon grado alle istanze della società colta di Carlsbad, e diedi lettura di varii, i quali finora non erano conosciuti, ricevendone rimproveri e lagnanze, per non avere io pur anco ultimate cose, delle quali molto, e molto di già si era parlato.

Nell’occasione specialmente del mio giorno natalizio, ricevetti parecchie poesie, nelle quali si facevano parlare i miei lavori abbandonati ovvero trascurati, ed ognuno di quelli si lagnava a modo suo. Vi era fra le altre una poesia in nome degli uccelli, nella quale una deputazione di quelle variopinte creaturine si raccomandava al loro buon amico, perchè venisse loro aperto per una volta il regno che loro era stato promesso. Non erano poi meno seducenti, nè meno lusinghiere le manifestazioni per tutte le mie altre opere, in guisa che tutto ad un tratto si ridestò in me l’interesse per quelle, e presi piacere a dar conto a miei amici de’ miei progetti, de’ miei disegni. Mi furono fatte vive istanze; mi furono manifestati desideri; e venne data ragione pienamente ad Herder, il quale aveva cercato persuadermi, che avrei pure fatto bene a portar meco quelle carte, e sopratutto a non abbandonare l’Ifigenia, la quale meritava riguardo. Nello stato in cui si trova quella attualmente, la è piuttosto un progetto, un abbozzo che un opera compiuta, scritta quale si è in prosa poetica, la quale talvolta si trasforma in versi giambici, o di altri metri. Questo particolare reca però molto pregiudizio all’azione, allorquando non la si sa leggere a dovere, e fare scomparire i difetti, per mezzo di un certo artifizio. Herder non cessava d’insistere a questo riguardo, e siccome